Cos’è
L’argilla è la materia prima della terracotta, un materiale naturale, usato sin dalla preistoria le sue qualità e per la facile reperibilità. Utilizzata su ampia scala nel settore edilizio, alle sue origini fu impiegata in moltissime culture per produrre utensili e vasellame, statuette votive e decori architettonici.
La terracotta si ottiene mescolando acqua all’argilla fino a creare una pasta modellabile che può essere estrusa e tagliata secondo la forma voluta.
Sia gli antichi procedimenti artigianali che i moderni processi industriali richiedono che l’argilla venga essiccata e cotta ad alte temperature in modo da ottenere un materiale duro e coerente con il suo utilizzo.
Tra le ceramiche, ovvero tra i materiali ottenuti dalle argille, la terracotta è quella più porosa.
La colorazione tipica della terracotta vira dal giallo al rosso mattone intenso per la presenza nell’argilla di sali o ossidi di ferro che oltre ad essere responsabile della colorazione contribuisce alla resistenza meccanica del materiale, riduce la porosità e contribuisce alla sua vetrificazione.
Dove si trova
L’argilla è uno dei regali più generosi che la Natura ci offre. Si trova infatti da 50cm a un metro di profondità nelle vicinanze dei corsi d’acqua, nei punti in cui il terreno si stacca di netto, formando crepe e gomiti.
La terracotta può essere quindi considerata un’icona della Natura per la compresenza dei suoi 4 elementi primari: la Terra, con l’argilla che fa da materia prima viene plasmata dall’Acqua e asciugata dall’Aria mentre dal Fuoco prende forza e consistenza.
Inizialmente i manufatti in argilla venivano fatti asciugare all’aria e al sole, col tempo però si scoprì, probabilmente grazie al caso e allo spirito di osservazione, che la cottura riusciva a rendere più resistenti gli oggetti che potevano anche essere decorati e assumere forme più complesse.
Al materiale cotto, si diede il nome di terracotta e per vari secoli ovunque si svilupparono centri per la sua lavorazione. Oggi la temperatura utilizzata nei forni per ottenere la terracotta è vicina o di poco superiore ai 900 gradi.
Storia
La lavorazione della terracotta in Toscana, in particolare nella zona di Impruneta, ha origine con la civiltà degli Etruschi. Il suo impiego architettonico conobbe l’apice nel Medioevo e nel periodo gotico. Grazie al colore deciso e caldo aveva la funzione di sottolineare le linee architettoniche in contrasto con il grigio della pietra.
Nel Rinascimento l’attività delle fornaci fiorì quando i Medici e altre famiglie nobili usavano adornare i parchi delle loro ville di vasi e statue. Sebbene nella grande architettura del tempo il famigerato Marmo Carrara sia prediletto per le grandi opere, la terracotta conserva il suo posto d’onore e ne sono la prova i moltissimi palazzi dell’epoca, uno su tutti Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze.
Oggi
Resistente al gelo, al calore, agli sbalzi termici e al salmastro, diventa con il tempo quasi un elemento unico con l’ambiente naturale circostante. Non è raro infatti che licheni e muschi si depositino in superficie, creando diverse textures e disegni, che renderanno ogni oggetto un pezzo unico, esclusivo e personale.
Grazie a queste caratteristiche uniche, la TERRACOTTA ITALIANA si sposa alla perfezione con le più moderne concezioni di design e architettura, unendo ricercatezza e durevolezza, design moderno e materiale antico.
In tempi recenti c’è stato un recupero della terracotta anche in campo artistico grazie a scultori di primo piano. Da tempi lontanissimi e ancora oggi è sempre largamente utilizzata per i vasi e per altri elementi decorativi, soprattutto se destinati all’esterno, ma anche per immortali utensili da cucina, in particolare piatti, tegami e pentole (e in questi ultimi casi viene smaltata).
Nato soprattutto per arredare gli spazi esterni, questomateriale con il tempo è entrato in uso anche per le stanze di casa, diventando un segno che immediatamente sposta l’atmosfera verso sapori retrò, romantici e rustici.