“Sebbene possa sembrare strano a molti, in generale io considero che negli scacchi si basa tutto sulle tattiche. Se uno pensa alla strategia come ad un blocco di marmo, allora le tattiche sono lo scalpello col quale il maestro opera, nel creare lavori di arte scacchistica.” Tigran Petrosian
La storia.
La nascita degli scacchi si fa risalire al VI secolo, in India, per diffondersi in Occidente a partire dall’anno Mille. In questo passaggio da una terra all’altra avvennero alcune trasformazioni sostanziali del gioco, cambiamenti che apportarono non solo modifiche alle regole o al modo di muoversi degli elementi essenziali ma anche alla denominazione dei pezzi, fino ad arrivare alla scacchiera come è conosciuta nel mondo contemporaneo.
A differenza di altri giochi, come i dadi o le carte, la sua diffusione in Occidente non fu avversata dal mondo ecclesiastico, anzi, il gioco degli scacchi guadagnò sin da subito un ruolo di rilievo tra le classi aristocratiche, divenendo ben presto noto come un’arte nobile. Le prime testimonianze nel nostro continente, si ritrovano si ritrovano in un mosaico (XI-XII secolo) presente nel presbiterio della Chiesa di San Savino a Piacenza. Tuttavia bisognerà aspettare l’epoca moderna per il primo torneo internazionale, organizzato in occasione dell’Esposizione Universale di Londra nel 1851. Attirò i migliori giocatori dell’epoca (anche per il ricco montepremi in palio) e il successo aprì la strada al primo campionato del mondo, negli Usa del 1886.
Se le origini del gioco degli scacchi sono avvolte da un alone di mistero e leggenda, non vi è nessun dubbio invece sul significato allegorico del gioco: rappresenta una guerra e vi sono simboleggiate le quattro parti di un esercito dell’epoca (carri, elefanti, cavalieri e fanti).
Il gioco.
La scacchiera è formata da 64 caselle o “case”, realizzate su 8 righe chiamate tecnicamente “traverse” e da 8 colonne. All’ inizio della partita deve esser orientata in maniera che la casella nell’ angolo in basso a destra dei due giocatori sia dello stesso colore.
L’abilità negli scacchi si conquista con una lunga pratica e moltissima pazienza. Lo scopo del gioco consiste nel dare “scacco matto” (dal persiano Shah Màt = il re è morto) al re avversario; si ha “scacco matto” quando il Re, trovandosi sotto la minaccia diretta dei pezzi avversari, non ha la possibilità di sottrarsi ad essa. Ecco una GUIDA dettagliata per muover i primi passi.