Busto Artemide di Gabi in Terracotta di Impruneta
Prodotto a mano, 100% Made in Italy
ARTEMIDE DI GABI
La Diana o Artemide di Gabi è una delle rappresentazioni più iconiche della dea. La statua originale in marmo bianco è attribuita a Prassitele e fu scoperta nel 1792 nelle proprietà del principe Marcantonio IV Borghese nei pressi di Roma, dove in antichità sorgeva la città di Gabi. Alcuni anni dopo, Napoleone costrinse gli eredi del principe, in gravi difficoltà finanziarie, a vendere alla Francia ben 344 opere provenienti dalla collezione Borghese. Da quel momento la Diana è esposta al Louvre.
La scultura raffigura Artemide, dea della verginità, della caccia e delle selve, nell’atto di indossare il dono dei suoi devoti. La testa è lievemente rivolta a destra, ma la dea non presa attenzione su ciò che sta facendo. Al contrario, il suo sguardo volge all’ambiente che la circonda, caratteristica tipica delle statue classiche. ARTEMIDE è la dea arciera che vive con le ninfe nel bosco, simbolo di libertà, di sorellanza e di capacità di centrare i propri obiettivi.
IL MATERIALE
La Terracotta è costituita da un impasto di argilla che viene cotto a una temperatura di 980-990° C. Il tipico colore rossastro è dovuto alla cospicua presenza di sostanze ferrose.
Resistente al gelo, al calore, agli sbalzi termici e al salmastro, diventa con il tempo quasi un elemento unico con l’ambiente naturale circostante. Non è raro infatti che licheni e muschi si depositino in superficie, creando diverse textures e disegni, che renderanno ogni oggetto un pezzo unico, esclusivo e personale.
Grazie a queste caratteristiche uniche, la TERRACOTTA ITALIANA si sposa alla perfezione con le più moderne concezioni di design e architettura, unendo ricercatezza e durevolezza, design moderno e materiale antico.
Storia
La lavorazione della terracotta in Toscana, in particolare nella zona di Impruneta, ha origine con la civiltà degli Etruschi. Il suo impiego architettonico conobbe l’apice nel Medioevo e nel periodo gotico. Grazie al colore deciso e caldo aveva la funzione di sottolineare le linee architettoniche in contrasto con il grigio della pietra. Nel Rinascimento l’attività delle fornaci fiorì quando i Medici e altre famiglie nobili usavano adornare i parchi delle loro ville di vasi e statue. Sebbene nella grande architettura del tempo il famigerato Marmo Carrara sia prediletto per le grandi opere, la terracotta conserva il suo posto d’onore e ne sono la prova i moltissimi palazzi dell’epoca, uno su tutti Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze.
In tempi più recenti c’è stato un recupero della terracotta anche in campo artistico grazie a scultori di primo piano. Da tempi lontanissimi e ancora oggi è sempre largamente utilizzata per i vasi e per altri elementi decorativi, soprattutto se destinati all’esterno, ma anche per immortali utensili da cucina, in particolare piatti, tegami e pentole (e in questi ultimi casi viene smaltata).
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