Torsetto Venere in Terracotta di Impruneta
Prodotto a mano, 100% Made in Italy
L’ate classica di Prassìtele
Tra gli interpreti più fecondi della tarda età classica figura lo scultore ateniese Prassìtele (400/395-326 a.C.), autore di opere che esprimono con grande intensità i nuovi modi di sentire propri di questa fase storica.
L’artista predilige l’uso del marmo, che ha cura di far trattare con cere colorate, per donare all’incarnato un singolare effetto di morbidezza: le sue statue, palpitanti di vita, sembrano quasi in grado di animarsi.
Dai blocchi marmorei prendono forma le divinità olimpiche, così rappresentative dell’identità religiosa ellenica. Tuttavia, gli dei di Prassìtele non sono concepiti come eroi epici, potenti e immortali, bensì come esseri alle prese con i propri sentimenti, di quelli più intimi e personali, sfocianti in una individualità profondamente umana.
IL MATERIALE
La Terracotta è costituita da un impasto di argilla che viene cotto a una temperatura di 980-990° C. Il tipico colore rossastro è dovuto alla cospicua presenza di sostanze ferrose.
Resistente al gelo, al calore, agli sbalzi termici e al salmastro, diventa con il tempo quasi un elemento unico con l’ambiente naturale circostante. Non è raro infatti che licheni e muschi si depositino in superficie, creando diverse textures e disegni, che renderanno ogni oggetto un pezzo unico, esclusivo e personale.
Grazie a queste caratteristiche uniche, la TERRACOTTA ITALIANA si sposa alla perfezione con le più moderne concezioni di design e architettura, unendo ricercatezza e durevolezza, design moderno e materiale antico.
Storia
La lavorazione della terracotta in Toscana, in particolare nella zona di Impruneta, ha origine con la civiltà degli Etruschi. Il suo impiego architettonico conobbe l’apice nel Medioevo e nel periodo gotico. Grazie al colore deciso e caldo aveva la funzione di sottolineare le linee architettoniche in contrasto con il grigio della pietra. Nel Rinascimento l’attività delle fornaci fiorì quando i Medici e altre famiglie nobili usavano adornare i parchi delle loro ville di vasi e statue. Sebbene nella grande architettura del tempo il famigerato Marmo Carrara sia prediletto per le grandi opere, la terracotta conserva il suo posto d’onore e ne sono la prova i moltissimi palazzi dell’epoca, uno su tutti Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze.
In tempi più recenti c’è stato un recupero della terracotta anche in campo artistico grazie a scultori di primo piano. Da tempi lontanissimi e ancora oggi è sempre largamente utilizzata per i vasi e per altri elementi decorativi, soprattutto se destinati all’esterno, ma anche per immortali utensili da cucina, in particolare piatti, tegami e pentole (e in questi ultimi casi viene smaltata).
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